Itticoltura

In ordine d’importanza, l’itticoltura viene subito dopo l’impegno profuso nei progetti per Infanzia e Adolescenza. La nostra avventura in questo campo, è iniziata in modo del tutto informale attraverso il sostegno ai bambini vittime degli orrori della guerra o provenienti da famiglie in difficoltà, aiutati dai nostri amici della parrocchia di San Siro (Genova/Italia). Di fatto lo scopo era riunire dei bambini ed assicurare loro un avvenire abbastanza promettente, dopo un inizio così sfortunato e scioccante dovuto alla realtà quotidiana della guerra di aggressione subita dalla RDC. L’entusiasmo di fare qualcosa per i bambini, ci aveva tuttavia nascosto le diverse sfaccettature di tale impegno, inclusa l’autosufficienza alimentare che a quel tempo era un imperativo e che richiedeva risposte immediate. È stata proprio la necessità d fronteggiare i bisogni alimentari dei bambini che a quel tempo ci ha condotto ad avviare i progetti di itticoltura. Strada facendo, l’ampliamento di questo settore si è rivelato una via di salvezza, non solo per i bambini di cui ci occupavamo, ma anche per il sostegno alimentare alle famiglie ai giovani ed infine all’intera popolazione della città di Kabinda.

Abbiamo intenzione di potenziare ad alto livello il settore dell’itticoltura, per farne un grande vivaio di avannotti che possa sostenere le famiglie e le associazioni ittiche; attraverso la produzione e la riproduzione del pesce con le metodologie oggi adottate anche nel resto del mondo –  le vasche fuori suolo e i vivai di ripopolamento – combattiamo la povertà e la sotto alimentazione e promuoviamo l’autosufficienza alimentare nel contesto di Kabinda e nel territorio circostante.